Come avrete forse letto dal sito, sono da sempre appassionato di lingue; e come avrete notato nel libro, ho inserito svariati nomi e parole a una prima occhiata impronunciabili… Mi sembra giusto dunque fornire gli strumenti necessari per leggerli! 🙂
Nel primo volume de “le Cronache di Mœrn Lan” è presente il primo idioma da me coniato, l’Arboricolo o Njalo, parlato generalmente dalle creature eteree del Regno del Vespero, oltre Bosco Scuro… Ed è su questo linguaggio che oggi ci focalizzeremo. Con l’uscita del secondo capitolo della serie, svelerò gli altri idiomi.
L’Arboricolo si compone di ben 12 vocali e 22 consonanti… Sono un sacco di lettere! Ma non è finita qui, perché combinandosi fra loro possono dare origine a suoni simili, ma con una lunghezza variabile. Vediamo alcune vocali; il primo segno indica la lettera con lettura breve, la seconda con lettura lunga.
A, AA: corrisponde a un suono intermedio fra A e O, come nell’inglese “bar, father”.
À, Æ: suono intermedio fra A e E, come nell’inglese “met, berry”.
E, AI: semplice E acuta, come in “perché”.
I, J: semplice I come in inglese “see, me”.
Ì: suono intermedio fra I e E, come in inglese “hit, bit”.
O, AU: classica O chiusa, come in inglese “more, shore”.
Ò: corrisponde a A pura, come in inglese “but, cup”.
U, OU: semplice U, come in inglese “put, could”.
Y, Ÿ: classica U francese o Ü tedesca.
Ɇ: classica E francese, come in “arbre, coudre”.
Œ: gemella della Ɇ, ma con un suono più aperto come in inglese “burn, bird”.
E non scordiamoci le consonanti:
B: come in “bar”.
C: riproduce l’unione di T e S.
Ȼ: suono bagnato come “certo, cera”.
D: come in “denti”.
F, PH: come in “farfalla”. PH si riproduce come una doppia F.
G: come G duro se a inizio o in mezzo alla parola; espirazione se in fondo alla parola.
H: semplice espirazione. Se accoppiata con diverse consonanti, da origine a suoni diversi. KH, GH rappresenta una forte espirazione; CH espirazione più lieve.
K: come in “casa”.
L: come in “lucertola”.
M: come in “madre”.
N: come in “nano”.
P: come in “porta”.
Q: uguale a K se a inizio o in mezzo alla parola; espirazione se in fondo alla parola.
R: come in “ragno”.
S: come in “serpente”.
Ś: come in “rosa”.
Ŝ: come in “scegliere, sci”.
T: come in “tundra”.
Ⱦ: suono prodotto mettendo la punta della lingua in mezzo ai denti, come in inglese “think, thing”.
V, BB: come “valle”. La doppia B si riproduce come una doppia V.
Z: come in francese “joue”.
Ź: semplice G dolce, come “gioco”.
Ma tutte queste lettere non bastano per leggere correttamente le parole Njalo; vediamo, quindi, dove cadono gli accenti e come. Quasi tutte le parole Njalo sono parole sdrucciole, con parole non espressamente accentate, dunque, tener conto della seguente tabella. Parole con:
1-2-3 sillabe → l’accento cade sulla prima. Es: Gorchlach; rha; lihfal.
4 sillabe → l’accento cade sulla seconda. Es: gylmesgirim.
5 sillabe → l’accento cade sulla terza. Es: Navilemnia.
Oltre alla lunghezza delle parole, bisogna tener conto delle vocali che la compongono, ovvero delle lettere leader, cavaliere e fante.
La lettera leader: J. Essa convoglia su di sé l’accento, qualsiasi sia la durata della parola. Es: lihfjn e non lihfjn.
Le lettere cavaliere: Æ e Œ. Convogliano su di esse l’accento, qualsiasi sia la lunghezza della parola, a patto che non vi sia un leader. Nel caso della presenza dei due cavalieri, vince Æ.
Le lettere fanti: Ÿ, AA, AI, AU, OU. Convogliano su di esse l’accento, qualsiasi sia la lunghezza della parola, ma solo se non è presente un leader o un cavaliere. Nel caso della presenza di più fanti, vince il fante composto da minori lettere, o dalle lettere più alte (AA>OU).
😀 😀 Evviva! Ora sarete in grado di leggere parole come Mœrn Lan, Grÿljr, Ŝoras Tìla e così via 🙂 .
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